Dayanita Singh

Dayanita Singh

7/10/2005 - 19/11/2005

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D. Singh, Asiatic Library Reading Room, Bombay, 2000

 

DAYANITA SINGH

Nel 1999 lo Studio Guenzani presentava la prima mostra in Italia di Dayanita Singh con una serie di ritratti fotografici in bianco e nero  dedicati alle famiglie indiane della classe medio-alta urbana. Una visione insolita dell’India, di cui viene quasi sempre rappresentata la povertà. Uno sguardo più privato che ritrae le persone all’interno delle loro case, circondate dagli oggetti che parlano della loro storia, ritratti psicologici di una società indiana poco conosciuta in occidente.

Nella serie di fotografie ora in mostra, la figura umana è assente. Una trentina di piccole fotografie in bianco e nero, intitolata “Chairs”, ha come soggetto interni borghesi ed in particolare sedie, sedie vuote, fotografate in luoghi lontani e diversi tra loro: da Calcutta a Boston, da Firenze a Goa.
Realizzati tra il 2000 e il 2003, questi ‘ritratti’ sono colmi di raffinatezza e ognuno di essi ha una sua personalità distinta. Le sedie, le poltrone, gli sgabelli, i cuscini sono ripresi quasi sempre in primo piano, attorniati da pochi oggetti che si limitano a suggerire  scenari e  luoghi ma sufficienti ad evocare le presenze umane che in quegli spazi vivono o svolgono le loro attività.
Così, una singola, comoda sedia con i braccioli posta in un angolo apparentemente appartato della casa parla di un momento di relax riservato forse alla persona più anziana in famiglia, oppure, un gruppo di sedie tutte uguali, ben allineate in una grande sala attendono che questa si riempia di signore venute qui per danzare, la fotografia s’intitola infatti ‘Ladies Dance Room’.
Ogni opera stimola fortemente ad immaginare una storia o una situazione ma in questi scatti vi è soprattutto una sospensione del tempo e dello spazio, un vuoto che non crea inquietudine e sembra al contrario volersi riempire di tracce, ricordi, sentimenti. Immagini che parlano di uomini e donne attraverso gli oggetti, in questo caso le sedie, che li circondano. Un’assenza molto evocativa.

Le fotografie di questa serie sono state oggetto, nella primavera del 2005, di una mostra personale di Dayanita Singh al prestigioso Isabella Stuart Gardner Museum di Boston, dove l’artista aveva trascorso un periodo in residenza nell’estate precedente.

Nell’autunno del 2003 il Museo ‘National Galerie im Hamburger Bahnhof, Museum für Gegenwart’ di Berlino le ha dedicato una mostra personale dal titolo “Dayanita Singh, Privacy”, in occasione della quale è stato pubblicato un catalogo edito da Steidl.

Press release