Giuseppe Gabellone

Giuseppe Gabellone

7/10/2005 - 23/12/2005

Studio Guenzani 1

Veduta parziale mostra Guenzani via Melzo, 2005 – ph: Roberto Marossi

GIUSEPPE GABELLONE

La mostra si compone di due bassorilievi e due sculture, di cui una a parete. Tutti gli elementi sono stati pensati come parti di un unico progetto espositivo,  pur mantenendo ciascuno la propria autonomia espressiva.
Apre la mostra una scultura di tessuto monocromo di colore giallo chiaro, che si estende lungo tutta la parete finestrata della galleria, per sconfinare sulla porta d’ingresso e creare in questo modo una lieve strettoia. Questo grande filtro colorato vuole isolare lo spazio dedicato alle altre opere per costruirgli un’alone attorno. Come già avveniva ne La giungla lo spazio espositivo  diventa un territorio da marcare, un contesto di visione netto e difeso.
Il colore del tessuto contamina lievemente le superfici grigio-argento dei bassorilievi. Questi sono stati realizzati in un materiale studiato appositamente, ottenuto da una miscela di tabacco,  polvere d’alluminio e colla vinilica. Ne risulta un composto ruvido e compatto.
I soggetti, così come già accadeva per i bassorilievi esposti alla 50° Biennale di Venezia nel 2003, prendono spunto da immagini preesistenti, estrapolate da libri di fotografia e ritagli di giornale che Gabellone colleziona nel tempo.
In questo caso ci mostrano figure abbozzate che compiono gesti minimi. Non si conosce il senso di quello che stanno facendo,  l’ambiente e il contesto storico in cui sono. Ci trovaimo davanti  a “scene sorde”, estranianti.
Come già per I giapponesi, le raffigurazioni intraprendono un’interazione con l’ambiente: una massa irregolare di piramidi si sviluppa infatti nella zona superiore dei bassorilievi. Un’allusione ad una dimensione spaziale più ampia di tipo quasi architettonico.
A fianco e in continuità con la superficie argentata dei bassorilievi, un’altra scultura, composta unicamente da superfici aggettanti a specchio, sembra dialogare con essi, come ad isolarne ed esasperarne le forme astratte.
Gabellone con i suoi lavori crea uno spazio intimo e respingente in un  precario equilibrio tra nostalgia e distacco.

Press release