Margherita Manzelli
Margherita Manzelli
28/11/1997 - 11/01/1997
Veduta parziale mostra Margherita Manzelli, Studio Guenzani, 1997 – ph: Roberto Marossi
MARGHERITA MANZELLI
Margherita Manzelli è nata a Ravenna nel 1968. Vive e lavora a Milano.
Nella sua seconda personale allo Studio Guenzani Margherita Manzelli espone una nuova serie di opere, dipinti ad olio su tela di medie e grandi dimensioni realizzati nel corso dell’ultimo anno.
In questi dipinti Margherita Manzelli ha ritratto figure anonime, prevalentemente femminili, i cui volti e corpi ricordano quelli dell’artista o di persone a lei molto vicine. I tratti somatici di familiari e amici ricorrono in questi personaggi rendendoli vagamente somiglianti, e nello stesso tempo ci sembra di riconoscere in ognuno di loro il volto dell’artista: ogni dipinto è un ritratto, un autoritratto, o forse entrambe le cose.
Rappresentati sempre soli al centro del quadro, questi personaggi ci guardano, ed è forse il loro sguardo la cosa più sorprendente: apparentemente fragili, esposti con il corpo nudo, la pelle irrealmente bianca e sottile che lascia intravedere il sangue, i muscoli, lo scheletro, tutta la propria indifesa umanità, queste donne e uomini rivolgono a chi li osserva uno sguardo insinuante, a volte severo, a volte malinconico, con il quale sembrano esprimere una sorta di muto rimprovero. Non ci si può sottrarre a questo sguardo che si moltiplica nelle pareti della galleria fino ad accerchiarci.
Pochi altri elementi compongono le scene: negli interni, le pareti di una stanza, il letto, indumenti intimi (“La casa è il luogo dove si consumano la maggior parte delle vicende umane …. E’ lì che avvengono i conflitti più feroci, le solitudine più sconfinate…” ); nei paesaggi, il mare, il cielo, pianure desolate fanno da sfondo alle figure.
Ad ogni quadro si accompagna un titolo dal significato emblematico. Sono brevi frasi, registrazioni di pensieri e stati d’animo, momenti poetici che accompagnano l’atto del dipingere: “Fra me e me – la terra fredda”, “Il dominio trasformato – nessun amore”, “Oggi non c’era”, “Il trattato dei doveri”, “La regola dello specchio”, “Le possibilità sono infinite”.
Margherita Manzelli ama il confronto diretto, fisico con il pubblico. L’artista instaura un dialogo intimo con lo spettatore attraverso la pittura: “La pittura ha di bello che non ammette ipocrisie. E se bari, si vede lontano un miglio. Non perdona. Mi interessa perché va dritta al nocciolo, azzera le distanze”.
Quelle distanze che ora sono così azzerate da non consentirle altro che di essere osservata nell’atto del guardare ciò che lei stessa ha creato.